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Fototerapia e Fotografia Terapeutica

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Vi siete mai fermati a riflettere sul perché alcune fotografie ci piacciono, attirano la nostra attenzione, mentre altre invece le scartiamo o le buttiamo subito? Perché alcune le condividiamo, mentre altre le conserviamo gelosamente? Cosa c’è dietro ogni fotografia, quando la scattiamo, quando la guardiamo? fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

Ogni giorno nel mondo vengono scattate milioni di fotografie, per ricordare, o per mostrare un momento, un oggetto, una persona. Ma ognuna di queste assume un significato e di conseguenza un suo valore intrinseco, diverso da persona a persona. fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

Facciamo un esempio: prendiamo la fotografia di una mela. Ogni volta che guarderò quella fotografia, io che l’ho scattata, ricorderò il giorno in cui ho comprato l’alberello e l’ho piantato nel giardino di casa, era una bellissima giornata di sole di luglio! Penserò al tempo che ho passato a prendermene cura, a coprirlo dalle intemperie e riproverò la stessa soddisfazione di quando, dopo tanta attesa, ho finalmente visto spuntare quella prima mela. La stessa fotografia, vista da qualcun altro, farà probabilmente venire in mente il sapore dolce e succoso del frutto e magari ne stimolerà il desiderio, oppure rappresenterà la tentazione, assumendo una valenza simbolica. Se invece chi la guarda non ama le mele, scarterà quella fotografia con una smorfia di disgusto. fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

La stessa fotografia quindi, può attrarre o infastidire, può avere un significato emotivo o diventare un linguaggio simbolico. Indipendentemente dall’intenzione del fotografo nel momento in cui è stata scattata, può assumere un significato nuovo, stimolare pensieri, emozioni e reazioni che saranno diverse a seconda di chi la osserva e la decifra. Nessuna fotografia potrà mai essere letta in modo univoco e oggettivo come si fa per un libro: la sua interpretazione e la successiva reazione emotiva saranno il risultato di una serie di associazioni mentali che ogni persona che la osserva farà in modo del tutto personale e inconscio, basandosi sul proprio vissuto, sulle proprie esperienze, sulla propria percezione della realtà. Le fotografie che scattiamo, quelle che ci piacciono, o che conserviamo, come anche quelle che buttiamo, svelano qualcosa di noi. fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

Ora, invece, provate a pensare alla reazione che si ha in seguito allo scatto di un ritratto fotografico: c’è chi ancor prima di guardare sarà “rassegnato” a vedersi brutto, chi invece chiederà di cancellarla subito per timidezza, oppure chi la osserverà con spirito critico in cerca di elogio dagli altri. Con buona probabilità, gli unici impazienti ed entusiasti all’idea di guardare una propria fotografia saranno i bambini. fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

Anche in questo caso, le emozioni che susciterà e le conseguenti reazioni saranno assolutamente soggettive e diverse da persona a persona: sconforto, timidezza, commozione, curiosità dipenderanno dall’immagine mentale che ogni persona ha di sé stessa. Generalmente siamo abituati a vedere la nostra immagine riflessa, che non è esattamente la uguale all’immagine reale di noi, che invece possiamo osservare in una fotografia. È un po’ quello che accade quando, ad esempio, ascoltiamo la nostra voce registrata: ci appare strana, diversa da quella che siamo abituati a sentire e identificare come nostra. Guardare una propria fotografia ci svelerà un punto di vista nuovo, diverso che potrà suscitare riflessione e consapevolezza tra come si pensa di essere e come si pensa di essere visti dagli altri. fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

Analizzare le interpretazioni e le reazioni che si hanno osservando una fotografia, che sia propria o di altri, di un oggetto o un ritratto, sono le basi su cui si fondano la Fototerapia e la Fotografia Terapeutica. La fotografia diventa mezzo per esplorare se stessi e fare emergere l’inconscio. fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

Judy Weiser, Psicologa ed Arte Terapeuta, fu la prima che negli anni 70 creò la distinzione tra Fototerapia e Fotografia Terapeutica:

– la Fototerapia si basa sull’analisi dello psicoterapeuta del rapporto tra il paziente e le foto, che siano foto scattate dal soggetto, foto scattate da altre persone che includono il soggetto, autoritratti, album di famiglia e foto raccolte e collezionate nel tempo. Lo scopo è quello di stimolare la riflessione, la discussione e l’analisi dell’inconscio attraverso un processo per cui ogni fotografia, come fosse una lente di ingrandimento, è in grado di portare alla luce della consapevolezza sentimenti, ricordi, vissuti emozionali dimenticati o rimossi, che in modo latente e inconsapevole incidono nella vita quotidiana di ogni individuo e nella sua percezione della realtà.

Il modo in cui una persona guarda le fotografie riflette il modo in cui si pone di fronte al mondo e alle persone”. (J. Weiser “Fototerapia. Tecniche e strumenti per la clinica e gli interventi sul campo” -Ed. Franco Angeli)

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– la Fotografia Terapeutica, invece, opera al di fuori del processo terapeutico, in un percorso più introspettivo e personale, in cui il soggetto stesso approfondisce la propria consapevolezza di sé per migliorare il suo modo di essere al mondo: le immagini che scatta diventano un modo per esprimersi, per comunicare quello che non riesce ad esprimere con le parole, aiutano ad avere consapevolezza della propria situazione e a superare traumi e momenti di difficoltà.
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Oggi la Fototerapia e la Fotografia Terapeutica sono utilizzate per affrontare cause sociali estremamente delicate, quali anoressia, cancro, stati di ansia e depressione. Sono fotografie in cui il dolore viene espresso in tutta la sua forza per essere interiorizzato e affrontato: rappresentarlo significa poterlo osservare razionalmente, poterlo guardare da un punto di vista diverso da quello a cui si è abituati e imparare a reagire. fototerapia fotografia terapeutica foto come terapia fotografia come cura fotografia e psicoterapia

Sul tema, è utile segnalare che dal 2012, è nato il Perugia Social Photo Fest punto di incontro tra persone, organizzazioni ed artisti sulla fotografia sociale e terapeutica.

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